Come educarsi alle transizioni
La Mediazione familiare come risposta possibile e supporto per la famiglia , per una nuova concezione della famiglia in situazioni problematiche e nei casi di conflittualità di coppia, imparando a gestire le emozioni. Un nuovo percorso formativo di confronto per genitori, educatori, insegnanti e tutti coloro che operano in ambito familiare, sociale e istituzionale
Il percorso proposto si pone come occasione di conoscenza sul tema della separazione e dei conseguenti risvolti
affettivi, pratici, educativi . E’ finalizzato alla scoperta di strategie per riconoscersi come genitori ed esplorare in modo nuovo la relazione educativa coi figli. In collaborazione col Centro
Psicologia di Gorgonzola .
Il primo evento formativo è fissato per il : 17 gennaio 2020 (venerdì: 1° Incontro h. 20,45- 23,00)
Nuove rappresentazioni sociali della famiglia. La Mediazione come risposta possibile e supporto per la famiglia.
Il nuovo Corso partirà con un minimo di 5 partecipanti.
GRADITA LA PRENOTAZIONE già da ora , contattando CENTRO PSICOLOGIA,
Via Cantoni 6, Gorgonzola – Mail: info@centropsicologia.it – tel. 0295302231 347 0768215
INFO Dr.ssa Stefania Cavallo: stefania.cavallo@alice.it; 392/1316509
NEWS: In questa estate sto lavorando nella composizione di un nuovo testo su "percorsi emozionali " che svolgo nei miei interventi a scuola e in ambito socio-culturale come operatrice che da anni scrive, progetta e realizza interventi ad hoc in materia.
Dovrò decidere in che modo renderlo pubblico, se formato stampa/ in alternativa - on line - ma soprattutto mi auguro di creare uno strumento di divulgazione didattico e non solo che possa fornire sguardi e buone pratiche che cercano di decodificare nuovi linguaggi per la comprensione di un mondo sempre più complesso ed articolato se pensiamo alla componente delle "famiglie contemporanee", così come alle nuove paure sociali ad esempio rispetto all'intolleranza umana sempre più diffusa e al rispetto dell'ambiente sempre più risorsa abusata oltre che scarsa . Stefania Cavallo 16 luglio 2019
IMPARARE DALLE EMOZIONI
I LUOGHI DELL’ANIMA
Presentazione
Dopo una rivisitazione di tutte le attività svolte nel corso di questi ultimi mesi, ripercorrendo in particolare tutto il 2016 e parte del 2017 sino ad oggi, mi sono resa conto sempre più di aver curato “la parola” nelle sue diverse declinazioni, narrata, parlata ed evocata, così come molto spazio ha preso la dimensione delle emozioni come mondo ricco ed espressione di sensibilità multiformi , come le risonanze sentimentali , affettive e quelle più legate ai ricordi .
Nel mio modo di essere, così come in quello del mio lavoro fatto soprattutto di “relazioni” , spesso ho a che fare con le emozioni , a volte positive e a volte negative, e ho sempre pensato che le emozioni ossia la nostra parte emotiva , legata a quella che più comunemente s’intende per “umorale” , più irrazionale, è quella che ci fa sentire più veri , quella che spesso ci fa “buttare giù” le maschere , quella che non ci fa più preoccupare di “apparire” o di come ci possano “giudicare” gli altri ed è per questo che è importante occuparsene e prendersene cura , nel senso di imparare a comprenderla , a decodificarla e a trasformarla nel momento in cui ci può aiutare nel nostro percorso di vita , nel migliorare le nostre relazioni e a star meglio con noi stessi, oltre che con gli altri.
Affronto il mondo emozionale in situazioni soprattutto di crisi e di cambiamento , così come mi arriva attraverso la condizione delle “famiglie contemporanee” , con i disagi e le problematiche molto diffuse tra genitori e figli adolescenti , oppure attraverso i casi di separazione e di conflittualità , così come quando mi sono occupata della condizione del “lavoro che non c’è”, delle numerose situazioni raccolte attraverso gli spazi attivati con i “gruppi AMA per chi ha perso il lavoro” e infine la terza condizione che mi ha impegnata sull’aspetto emozionale è quella del “mondo scuola” , con le diverse problematiche legate spesso all’assenza di un patto cooperativistico tra scuola/insegnanti e famiglie.
Il 2017 ha segnato i miei 10 anni nella mediazione familiare, su temi legati alle
famiglie di oggi e alla tutela dell’infanzia. Anni intensi e ricchi di nomi, volti , storie. Perché incontri e libri sono anche questo.
I riti e le parole creano legami invisibili . Con il tessuto del tempo e della pazienza , sono i riti che consentono di “preparare
il cuore” a ciò che è essenziale anche se invisibile agli occhi, a ciò che conta e consente di amare, di rispettare la vita, di renderla umana.
Le parole sono luoghi dell'anima e in particolare la scrittura dà un'identità che ci si costruisce addosso, anche nella solitudine .
Mi piace scrivere appena mi è possibile , come forse qualcuno sa, e lo faccio quando ne sento la necessità perché per me la parola, anche quella scritta, è farmaco , cura – autocura-autoterapia e ci sono periodi in cui scrivo di più. Mi sono occupata anche dei gruppi di Auto-Mutuo-Aiuto, gruppi di parola, in vari ambiti in questi anni, e ho verificato di persona che appena si apre uno spazio di parola e di ascolto ecco che le persone vi entrano e, prendendo coraggio, raccontano di sé e si dispongono ad accogliere e aiutare gli altri.
Grazie a personali meditazioni, posso dire che l’approccio emozionale, con l’ausilio dei diversi media, in particolare del cinema e della letteratura, porta e conduce ad un viaggio interiore, mai dato per scontato, in cui leggere con attenzione e cercare di comprendere i diversi stati d’animo, in particolare lavorando su fragilità e aspetti negativi del vivere, alla ricerca di possibili risposte e/o di auspicate soluzioni.
Percorsi emozionali formativi e auto-formativi
per famiglie e scuola e per chiunque sia interessato a vario titolo
e operi in questi ambiti
Stefania Cavallo , milanese, classe '61, sociologa della famiglia e mediatrice familiare; un po’ saggista e blogger sociale per passione.
Oggi è consulente e formatrice con percorsi legati alla qualità della comunicazione e delle relazioni; esperta di gestione dei conflitti e di mediazione umanistica; mediatrice familiare. Organizza e conduce incontri e percorsi emozionali realizzati per genitori, educatori, insegnanti e studenti su diversi temi . In particolare , di recente propone un percorso costituito da tre incontri dal titolo "Un nuovo percorso emozionale all'interno del mondo scuola: Mal di scuola" e si rivolge a tutti coloro che a vario titolo operano in questo ambito e lo attraversano.
“Mal di scuola . Filmografia sul mondo della scuola e per la scuola”
Presentazione
Il compito dell’educatore è ancora quello che indicava Rousseau nell’ Emilio:
“Vivere è il mestiere che voglio insegnargli”
Un progetto pensato per sensibilizzare adulti e giovani che , nei vari ruoli, attraversano e vivono l’ambito scolastico con tematiche e riflessioni molto attuali che spesso solo le immagini e dei percorsi filmici “dedicati” sanno restituire in maniera forse più efficace di lunghi discorsi e di molte analisi.
Una proposta filmografica che si focalizza su quei film in cui tutto viene messo in discussione nel rapporto scuola-istituzione, scuola –società/famiglia e scuola –eredità.
Un argomento che ci riguarda, più o meno direttamente, tutti: la scuola.
“Mal di scuola” per l’autrice rappresenta un sentimento di nostalgia per il mondo scuola che tanto le ha dato e a cui crede aver dato tanto. L’autrice ci racconta come ami la scuola e lo studio da sempre e ancora oggi quando deve fare delle sue ricerche per approfondimenti le sembra sempre una grande festa e una grande opportunità per continuare a studiare e ampliare le proprie conoscenze.
“ Mal di scuola” riguarda anche le difficoltà che si incontrano lungo il percorso della propria formazione che non è mai lineare.
Questo nuovo progetto segue , un po’ a distanza di tempo, la prima filmografia su separazione e divorzio de “I giorni perduti “ del 2011 in cui l’autrice aveva dedicato un’intera sezione al tema de “i diritti dei bambini” e in seguito aveva avuto la necessità di creare anche in rete un nuovo blog dal titolo “ I bambini ci guardano” (https://wordpress.com/post/steficavallo.wordpress.com/21) e da allora pensava che sarebbe stato interessante offrire un ulteriore spaccato trattando il mondo “SCUOLA” attraverso il contributo di quei registi e sceneggiatori che con le loro pellicole hanno segnato passaggi importanti a livello culturale , con letture molto significative sia sul piano della Scuola come Istituzione, della Scuola come impatto Sociale e infine della Scuola come Eredità valoriale per le giovani generazioni .
Questo nuovo lavoro è appunto in continuità col primo realizzato , qualche anno fa dall’autrice, sui temi della mediazione familiare, dei conflitti coniugali e separazione/ divorzio , con uno sguardo rinnovato e con dei rimandi alla personale esperienza sia di genitore attivo a livello scolastico , sia come insegnante precaria e di sostegno allo studio per giovani studenti , sia come studiosa sociologica delle principali agenzie formative che hanno forti e significative ricadute a livello sociale .
Registi, scrittori , educatori, preti e addetti ai lavori che trattano temi relativi al rapporto scuola-società , spinti dall'esigenza di raccontare, attraverso la narrazione spesso autobiografica, ci spiegano come la straordinaria avventura dell'educare appartenga a ciascuno, così come l'impegno e la responsabilità nel consegnare alle nuove generazioni il faticoso ed appassionante mestiere di vivere.
In questo senso ha voluto ricordare alcune pellicole i cui protagonisti riscoprono le proprie radici e come anche la scuola sia importante al fine di questo percorso a volte un po’ a ritroso e più speculativo in senso autobiografico per riuscire a scoprire e coltivare i propri talenti . Con questa prospettiva diventa fondamentale la dimensione del racconto di storie che ci parlano di coraggio e di sogni . Attraverso queste pellicole è possibile cogliere un bel esempio di come “Educare non è riempire un secchio, ma accendere un fuoco” (W. B. Yeats) e l’ augurio è che questo accada più spesso e che non si tolga ad esempio la musica tra le materie di insegnamento nelle nostre scuole in quanto patrimonio culturale e spirituale con ricadute sociali molto positive, perché la musica, come lo sport e il teatro, ha una forte componente unificatrice tra le persone e i popoli .
Infine l’autrice auspica che questo nuovo percorso e progetto pensato nel tempo e cresciuto in questi anni possa creare momenti di discussione e di confronto nelle scuole e nella società civile , tra insegnanti , educatori , studenti e famiglie in maniera da attivare nuovi progetti nei quali riconoscersi nel difficile e misterioso mestiere dell’insegnare e dell’ apprendere.
“GENITORI EQUILIBRISTI. DIARIO SEMISERIO DI UNA MAMMA BLOGGER”
Con piacere e simpatia accolgo questo nuovo e versatile compendio nella Collana “Orientamenti“, dedicata all’intervento intrafamigliare educativo-criminologico ed alla Responsabilità professionale verso l’infanzia e l’adolescenza, in quanto l’autrice ha voluto focalizzare un tema che le è particolarmente caro e che riguarda il delicato compito dell’ “essere genitore”, attraverso una proposta ed uno sguardo originale e ricco di riflessioni , soprattutto di interrogativi vecchi e nuovi.
L’approccio utilizzato è quello di un dialogo serrato che l’autrice intrattiene con se stessa , attraverso una sorta di diario quotidiano , alla prese col difficile e arricchente “mestiere” di genitore, coniato “genitore equilibrista”.
La forma narrativa scelta , ancora una volta, è per l’autrice proprio quella della scrittura e la sua attività di “mamma-blogger” , con l’ausilio appassionato e spesso necessario di brani della letteratura e di riferimenti filmici contemporanei sul tema.
Per l’autrice ogni genitore può trovare il proprio modo di connettersi col proprio figlio pre-adolescente e adolescente, così come lei stessa ci svela di averlo trovato col linguaggio cinematografico e la stessa passione per il cinema del figlio con cui decodificare richieste di crescita, di ricerca di autonomia e di un’ identità nel gruppo dei pari .
Si coglie nelle parole e nell’esperienza maturata di genitore , anche in maniera mai troppo seria ma “semiseria” , come viene definita, una sorta di “manifesto/testimone morale” di chi ha scelto di non delegare il proprio compito educativo per cercare “buone pratiche” da accogliere e scambiare, su cui riflettere , evitando quei facili stereotipi su cui a volte i genitori preferiscono fermarsi senza invece : “ mantenere alto il livello di problematicità rispetto alle diverse questioni educative che ci vedono protagonisti con i nostri figli nella quotidianità , a volte sono divulgate molte banalità su questo tema dell’educazione “ e ancora : “Noi Genitori abbiamo molte leve in questo senso si tratta solo di ri-orientare il nostro sguardo in maniera che non sia mai banale e semplicistico e non ci si accontenti delle “ricettine” anti-panico ma si recuperi il senso e il significato di valorizzazione del ruolo dell’educatore di oggi che coltiva degli interessi delle passioni e abbia delle idealità anche da comunicare “.
Libro indispensabile a chi opera sulla relazione e sull'umano introduce una metodologia di approccio innovativa ed assolutamente efficace perché supera le barriere razionali per arrivare direttamente alla parte emozionale della Personalità e dei sistemi famigliari.
Prof. Matteo Villanova (direttore della Collana “Orientamenti” per Intervento intrafamigliare educativo criminologico e Responsabilità professionale verso infanzia e adolescenza e presidente dell’OLTREE – Osservatorio Laboratorio Tutela Rispetto Emozionale Età Evolutiva, Università Roma Tre).
AUTO MUTUO AIUTO
ATTIVAZIONE: DARSI DA FARE PER SE STESSI
CONDIVISIONE: METTERE IN COMUNE CON ALTRI
RECIPROCITA’: ASCOLTARE GLI ALTRI E METTERSI IN GIOCO
Così ho affrontato il tema del “Auto Mutuo Aiuto” , ad esempio per chi si è separato o per chi ha perso il lavoro o è precario, con la mia proposta di “esperienze di mutuo soccorso” che si realizzano grazie al singolo contributo o attraverso gruppi di persone e possono fare il salto verso le Istituzioni e diventare più operative , acquistare così un’efficacia maggiore e capillare , iniziando a pensare che dei “percorsi culturali umanistici” sono possibili in questo ambito e che bisogna investire nella possibilità di un cambiamento culturale della società, con uno sguardo al concetto di servizi sociali e di aiuto alle persone che superi il tradizionale assistenzialismo per orientarsi invece verso un concetto di “cooperazione” tra chi aiuta e chi è aiutato , in maniera di gestire insieme un rapporto di fiducia reciproco e di ricostruzione sociale.
Da qui , oggi, il mio ragionare sulle “reti sociali di sostegno” necessarie .
Di cosa si tratta?
E’ un piccolo gruppo di persone (5-8) che hanno un bisogno comune (elaborare una perdita, un abbandono, una separazione) e che vogliono uscire dall’isolamento spesso indotto dalla situazione che stanno vivendo (lutto, abbandono, separazione o disoccupazione/precarietà lavorativa) ; i membri del Gruppo si riuniscono su base volontaria, per darsi reciproco aiuto e mutua assistenza.
Il gruppo AMA opera attraverso lo scambio delle proprie esperienze di vita, lo scambio di informazioni e soluzioni, la condivisione di sofferenze e conquiste. L’obiettivo del gruppo, condotto dal “facilitatore” è insomma quello di aiutare le persone a diventare più consapevoli di sé stessi e riscoprirsi come una risorsa, per sé e per l’intera collettività: ci si aiuta, con il confronto, a scoprire opportunità, competenze nascoste e non utilizzate.
Il gruppo AMA è un’occasione per cercare di «ritrovare sé stessi», attraverso il confronto con il gruppo e non è un modo per acquisire direttamente competenze specifiche ( o per trovare lavoro, ecc.) , per questo possono essere proposti altri percorsi.
La finalità di questi progetti e incontri è quella di agevolare, attraverso un percorso basato sulla parola e sulla condivisione, la ricerca delle proprie risorse e motivazioni, verso nuove idee e strade possibili. La meta finale di questi progetti è quella di formare le risorse necessarie all’attivazione sul territorio di gruppi di auto mutuo aiuto per persone che stanno vivendo un momento difficile e di transizione per la propria vita.
Il processo di “riappropriazione della propria vita”, in qualche modo, a seguito di una perdita, di una separazione o di un abbandono, non è certo un percorso facile e senza ostacoli in quanto può attivare riflessioni anche dolorose ma necessarie per potersi “aprire” al mutuo-aiuto e condividere nuove progettualità e possibili soluzioni.
Mail: stefania.cavallo@alice.it
WebSite: https://stefaniacavallo.jimdo.com/
FaceBook: https://www.facebook.com/stefania.cavallo.127
Twitter: https://twitter.com/stefaniacavall9
Blog: www.stefaniacavallo.wordpress.com
NUOVE INIZIATIVE 2017-18
https://stefaniacavallo.wordpress.com/2017/09/29/nuove-iniziative-2017-18/
NUOVO PROGETTO E CONFERENZA di Stefania Cavallo
SCUOLA-VITA- ARTE : BUONI MAESTRI E PAROLE CHE AIUTANO .
” I metalli si riconoscono dal suono e gli uomini dalle parole” di Baltasar Gracian (scrittore spagnolo, 1601-1658)
I maestri sono tanti, quelli incontrati e quelli che insieme incontreremo attraverso “Mal di scuola. Filmografia sul mondo della scuola e per la scuola”.
L’incontro con dei buoni maestri ci fa sentire più fortunati e testimonia l’aver fatto la strada in buona compagnia , affrontando la solitudine e i distacchi, ciò che procura dolore e gioia , con l’energia della speranza, con il cuore e la mente aperti e pronti ai consigli e al sapere.
L’anno che
comincia segna i miei 10 anni nella mediazione familiare, su temi legati alle famiglie di oggi e alla tutela dell’infanzia.
Sono tanti ? Sono intensi e ricchi di
nomi, volti , storie. Perché incontri e libri sono anche questo.
I riti creano i
legami. Con il tessuto del tempo e della pazienza , sono i riti che consentono di “preparare il cuore” a ciò che è essenziale anche se invisibile agli occhi, a ciò che
conta e consente di amare, di rispettare la vita, di renderla umana.
Registi, scrittori , educatori, preti e addetti ai lavori che trattano questi temi spinti dall’esigenza di raccontare, attraverso la narrazione spesso autobiografica, ci spiegano come la straordinaria avventura dell’educare appartenga a ciascuno, così come l’impegno e la responsabilità nel consegnare alle nuove generazioni il faticoso ed appassionante mestiere di vivere.
Mi piace scrivere appena mi è possibile , come forse qualcuno sa, e lo faccio quando ne sento la necessità perché per me la parola, anche quella scritta, è farmaco , cura – autocura-autoterapia e ci sono periodi in cui scrivo di più. Mi sono occupata anche dei gruppi di Auto-Mutuo-Aiuto, gruppi di parola, in vari ambiti in questi anni, e ho verificato di persona che appena si apre uno spazio di parola e di ascolto ecco che le persone vi entrano e, prendendo coraggio, raccontano di sé e si dispongono ad accogliere e aiutare gli altri.
Mi auguro che questo percorso e progetto pensato nel tempo e cresciuto in questi anni possa creare momenti di discussione e di confronto nelle scuole e nella società civile , tra insegnanti , educatori , studenti e famiglie in maniera da attivare nuovi progetti nei quali riconoscersi nel difficile e misterioso mestiere dell’insegnare e dell’ apprendere.
Stefania Cavallo
6 maggio 2017
PERCORSI EMOZIONALI FORMATIVI E AUTO-FORMATIVI PER FAMIGLIE E SCUOLA E PER CHI SIA INTERESSATO A VARIO TITOLO E OPERA IN QUESTI AMBITI
“Genitori equilibristi. Diario semiserio di una mamma blogger”
e il nuovo
“Mal di scuola . Filmografia sul mondo della scuola e per la scuola”
Con La Sapienza Editrice Roma
di Stefania Cavallo
“Mal di scuola . Filmografia sul mondo della scuola e per la scuola”
Presentazione
Il compito dell’educatore è ancora quello che indicava Rousseau nell’ Emilio:
“Vivere è il mestiere che voglio insegnargli”
Un progetto pensato per sensibilizzare adulti e giovani che , nei vari ruoli, attraversano e vivono l’ambito scolastico con tematiche e riflessioni molto attuali che spesso solo le immagini e dei percorsi filmici “dedicati” sanno restituire in maniera forse più efficace di lunghi discorsi e di molte analisi.
Una proposta filmografica che si focalizza su quei film in cui tutto viene messo in discussione nel rapporto scuola-istituzione, scuola –società/famiglia e scuola –eredità.
Un argomento che ci riguarda, più o meno direttamente, tutti: la scuola.
“Mal di scuola” per l’autrice rappresenta un sentimento di nostalgia per il mondo scuola che tanto le ha dato e a cui crede aver dato tanto. L’autrice ci racconta come ami la scuola e lo studio da sempre e ancora oggi quando deve fare delle sue ricerche per approfondimenti le sembra sempre una grande festa e una grande opportunità per continuare a studiare e ampliare le proprie conoscenze.
“ Mal di scuola” riguarda anche le difficoltà che si incontrano lungo il percorso della propria formazione che non è mai lineare.
Questo nuovo progetto segue , un po’ a distanza di tempo, la prima filmografia su separazione e divorzio de “I giorni perduti “ del 2011 in cui l’autrice aveva dedicato un’intera sezione al tema de “i diritti dei bambini” e in seguito aveva avuto la necessità di creare anche in rete un nuovo blog dal titolo “ I bambini ci guardano” (https://wordpress.com/post/steficavallo.wordpress.com/21) e da allora pensava che sarebbe stato interessante offrire un ulteriore spaccato trattando il mondo “SCUOLA” attraverso il contributo di quei registi e sceneggiatori che con le loro pellicole hanno segnato passaggi importanti a livello culturale , con letture molto significative sia sul piano della Scuola come Istituzione, della Scuola come impatto Sociale e infine della Scuola come Eredità valoriale per le giovani generazioni .
Questo nuovo lavoro è appunto in continuità col primo realizzato , qualche anno fa dall’autrice, sui temi della mediazione familiare, dei conflitti coniugali e separazione/ divorzio , con uno sguardo rinnovato e con dei rimandi alla personale esperienza sia di genitore attivo a livello scolastico , sia come insegnante precaria e di sostegno allo studio per giovani studenti , sia come studiosa sociologica delle principali agenzie formative che hanno forti e significative ricadute a livello sociale .
Registi, scrittori , educatori, preti e addetti ai lavori che trattano temi relativi al rapporto scuola-società , spinti dall'esigenza di raccontare, attraverso la narrazione spesso autobiografica, ci spiegano come la straordinaria avventura dell'educare appartenga a ciascuno, così come l'impegno e la responsabilità nel consegnare alle nuove generazioni il faticoso ed appassionante mestiere di vivere.
In questo senso ha voluto ricordare alcune pellicole i cui protagonisti riscoprono le proprie radici e come anche la scuola sia importante al fine di questo percorso a volte un po’ a ritroso e più speculativo in senso autobiografico per riuscire a scoprire e coltivare i propri talenti . Con questa prospettiva diventa fondamentale la dimensione del racconto di storie che ci parlano di coraggio e di sogni . Attraverso queste pellicole è possibile cogliere un bel esempio di come “Educare non è riempire un secchio, ma accendere un fuoco” (W. B. Yeats) e l’ augurio è che questo accada più spesso e che non si tolga ad esempio la musica tra le materie di insegnamento nelle nostre scuole in quanto patrimonio culturale e spirituale con ricadute sociali molto positive, perché la musica, come lo sport e il teatro, ha una forte componente unificatrice tra le persone e i popoli .
Infine l’autrice auspica che questo nuovo percorso e progetto pensato nel tempo e cresciuto in questi anni possa creare momenti di discussione e di confronto nelle scuole e nella società civile , tra insegnanti , educatori , studenti e famiglie in maniera da attivare nuovi progetti nei quali riconoscersi nel difficile e misterioso mestiere dell’insegnare e dell’ apprendere.
“GENITORI EQUILIBRISTI. DIARIO SEMISERIO DI UNA MAMMA BLOGGER”
Con piacere e simpatia accolgo questo nuovo e versatile compendio nella Collana “Orientamenti“, dedicata all’intervento intrafamigliare educativo-criminologico ed alla Responsabilità professionale verso l’infanzia e l’adolescenza, in quanto l’autrice ha voluto focalizzare un tema che le è particolarmente caro e che riguarda il delicato compito dell’ “essere genitore”, attraverso una proposta ed uno sguardo originale e ricco di riflessioni , soprattutto di interrogativi vecchi e nuovi.
L’approccio utilizzato è quello di un dialogo serrato che l’autrice intrattiene con se stessa , attraverso una sorta di diario quotidiano , alla prese col difficile e arricchente “mestiere” di genitore, coniato “genitore equilibrista”.
La forma narrativa scelta , ancora una volta, è per l’autrice proprio quella della scrittura e la sua attività di “mamma-blogger” , con l’ausilio appassionato e spesso necessario di brani della letteratura e di riferimenti filmici contemporanei sul tema.
Per l’autrice ogni genitore può trovare il proprio modo di connettersi col proprio figlio pre-adolescente e adolescente, così come lei stessa ci svela di averlo trovato col linguaggio cinematografico e la stessa passione per il cinema del figlio con cui decodificare richieste di crescita, di ricerca di autonomia e di un’ identità nel gruppo dei pari .
Si coglie nelle parole e nell’esperienza maturata di genitore , anche in maniera mai troppo seria ma “semiseria” , come viene definita, una sorta di “manifesto/testimone morale” di chi ha scelto di non delegare il proprio compito educativo per cercare “buone pratiche” da accogliere e scambiare, su cui riflettere , evitando quei facili stereotipi su cui a volte i genitori preferiscono fermarsi senza invece : “ mantenere alto il livello di problematicità rispetto alle diverse questioni educative che ci vedono protagonisti con i nostri figli nella quotidianità , a volte sono divulgate molte banalità su questo tema dell’educazione “ e ancora : “Noi Genitori abbiamo molte leve in questo senso si tratta solo di ri-orientare il nostro sguardo in maniera che non sia mai banale e semplicistico e non ci si accontenti delle “ricettine” anti-panico ma si recuperi il senso e il significato di valorizzazione del ruolo dell’educatore di oggi che coltiva degli interessi delle passioni e abbia delle idealità anche da comunicare “.
Libro indispensabile a chi opera sulla relazione e sull'umano introduce una metodologia di approccio innovativa ed assolutamente efficace perché supera le barriere razionali per arrivare direttamente alla parte emozionale della Personalità e dei sistemi famigliari.
Prof. Matteo Villanova (direttore della Collana “Orientamenti” per Intervento intrafamigliare educativo criminologico e Responsabilità professionale verso infanzia e adolescenza e presidente dell’OLTREE – Osservatorio Laboratorio Tutela Rispetto Emozionale Età Evolutiva, Università Roma Tre).
BOOKCITY MILANO 2016 (17-20 novembre)
20/11/2016 - dalle 10:30:00 alle 12:00:00
Villa Necchi Campiglio - Milano
LE MIE INIZIATIVE
(anche in lingua francese)
Ecco le mie iniziative organizzate e proponibili sempre durante l’anno , ove vi sia interesse sui temi proposti.
Ringrazio in anticipo per poterle segnalare e far conoscere .
Stefania Cavallo
Conferenza “Genitori equilibristi : ascolto e dialogo con i figli”
L’educazione non avviene fuori la relazione.
Si costruisce al suo interno e in tutto quello che viene messo in comune
In questi anni mi sono spesso occupata di genitorialità , di tematiche legate alla comunicazione genitori-figli , di genitori felicemente uniti in matrimonio e di genitori separati o singoli o “singolari” e ho raccolto diverse testimonianze .
Ho pensato che potesse avere un senso riordinare il tutto secondo uno schema mentale che fosse soprattutto “racconto e testimonianza” , al di là di tanta teoria che in qualche modo, superata una prima alfabetizzazione sul tema, necessita soprattutto di pratiche e di percorsi possibili di genitorialità a cui ispirarsi e su cui riflettere.
In questo mio nuovo contributo si parlerà di “genitori equilibristi” nel senso proprio legato ad uno scenario ricco di acrobazie che troviamo nel quotidiano , aiutati anche dai fatti di cronaca e dall’affanno nel conciliare impegni lavorativi con impegni familiari e di cura .
Appunto si parla di “genitori efficaci”, di “genitori singolari”, di “genitori mediatori” , di “genitori competenti” e così via , tuttavia mi sembra proprio che quella di “genitori acrobati” o “genitori equilibristi” dia meglio l’idea di un ruolo molto dinamico , in continua evoluzione e cambiamento.
I “buoni maestri” sono sempre meno e forse non riusciamo più a riconoscerli nemmeno nei nostri insegnanti , nei nostri genitori o negli adulti di riferimento.
Laboratori filmici con percorsi tematici per scuole , enti e associazioni
Nell’Ambito di questo spazio si creerà l’opportunità di conoscere meglio grandi registi e importanti autori , attraverso il racconto della loro vita e delle più importanti opere filmiche . Si potrà aprire un confronto competente anche alla luce dello scambio di riflessioni su alcune tematiche “dedicate” come indicato di seguito:
- Relazione Genitori-figli
- La mediazione familiare : un percorso possibile
- Educazione alla Pace
- Comunicazione ed Educazione Sentimentale
- Scuola e problematiche connesse (bullismo,razzismo,diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, disabilità)
- Il Cinema sociale
NEWS: Progetto “Mal di scuola” per scuole, enti ed associazioni
Una proposta filmografica che si focalizza su quei film in cui tutto viene messo in discussione nel rapporto scuola-istituzione, scuola –società/famiglia e scuola –eredità.
Un argomento che ci riguarda, più o meno direttamente, tutti: la scuola.
Questo nuovo lavoro è appunto in continuità col primo realizzato , qualche anno fa dalla formatrice , sui temi della mediazione familiare, dei conflitti coniugali e separazione/ divorzio , con uno sguardo rinnovato e con dei rimandi alla personale esperienza sia di genitore attivo a livello scolastico , sia come insegnante precaria e di sostegno allo studio per giovani studenti , sia come studiosa sociologica delle principali agenzie formative che hanno forti e significative ricadute a livello sociale .
Registi, scrittori , educatori, preti , addetti ai lavori che trattano temi relativi al rapporto scuola-società , spinti dall'esigenza di raccontare, attraverso la narrazione spesso autobiografica, ci spiegano come la straordinaria avventura dell'educare appartenga a ciascuno, così come l'impegno e la responsabilità nel consegnare alle nuove generazioni il faticoso ed appassionante mestiere di vivere.
Camminamici 2015 Unendo il movimento del corpo a quello dei pensieri
Un’iniziativa pratica per sensibilizzare al sentimento dell’amicizia in ambito scolastico
e rivolta agli studenti delle scuole secondarie
In questi anni, mi sono resa conto che non sempre la scuola riesce a far fronte alle tante problematiche sociali ed educative che vivono le famiglie e i nostri giovani , in particolari in età adolescenziale . Allora parlando con amiche e parlando di quest’età così particolare per chi ha i figli in questa fascia , mi sono posta l’interrogativo “cosa possiamo fare noi genitori per far capire che concretamente ci siamo e vogliamo aiutare i nostri ragazzi a vivere in una società in cui la relazione autentica umana è più importante di ogni altra cosa …in qualche modo come possiamo portar “fuori “ casa questi ragazzi da questo continuo rifugiarsi in un proprio mondo virtuale in cui la distanza con gli adulti e il mondo reale è sempre più ampia e inquietante, se pensiamo al cyberbullismo o alle net-dipendenze ? “.
Ecco la risposta mi è arrivata e poi ho messo in piedi il tutto: la CAMMINAMICI 2015 .
In attesa di diversi sponsor per pubblicare la locandina completa e contestualizzare meglio l’iniziativa nell’ambito di chi vorrà sostenerla
MUTUALITA’ SOCIALE OGGI E IL FACILITATORE NELLA RELAZIONE D’AIUTO
Due più due non fa semplicemente quattro ma molto di più!
Esperienze di “mutuo soccorso” che si realizzano grazie al singolo contributo o attraverso gruppi di persone , possono fare il salto verso le Istituzioni e diventare più operative , acquistare così un’efficacia maggiore e capillare , iniziando a pensare che dei “percorsi culturali” sono possibili in questo ambito e che bisogna investire nella possibilità di un cambiamento culturale della società, con uno sguardo al concetto di servizi sociali e di aiuto alle persone che superi il tradizionale assistenzialismo .
Anche su Facebook : https://www.facebook.com/stefania.cavallo.127
Il MIO PROGETTO S.A.F. STUDIO AIUTO FAMIGLIE
Progetto S.A.F. - Studio Aiuto Famiglie secondo due declinazioni o servizi : assistenza allo studio e spazio di mediazione familiare . Questo progetto è nato dalla mia esperienza sul campo come operatrice socio-culturale e come mediatrice familiare specializzata , certificata con l’Associazione GeA-Genitori Ancora di Milano. Inoltre avendo coordinato qualche Centro di Assistenza allo studio per adolescenti (10-16) delle scuole secondarie e delle superiori , mi piace l’idea di aprire questo progetto anche ad un servizio , analogo all’ultimo, da effettuare nel pomeriggio con l’obiettivo di avere un canale continuo aperto con le famiglie del territorio.
Come Assistenza allo studio , il “mondo” di riferimento sono gli adolescenti (10 - 17 anni) , delle scuole secondarie e superiori, con bisogni legati all’apprendimento delle lingue e della matematica , inoltre l’altro “ mondo “ può essere rappresentato dagli adolescenti con problemi nell’apprendimento del linguaggio (es. dislessia ) . In questo primo servizio ho in mente di erogare lezioni pomeridiane sulle singole materie (durata 1 ora) , inoltre per quanto riguarda i problemi del linguaggio o di dislessia penso di erogare sedute ad hoc , su richiesta .
Come attività legata alla mediazione familiare , penso al “mondo” delle coppie/genitori con figli piccoli (sino ai 16 anni) e “genitori singoli” che hanno deciso di separarsi o divorziare . In questo caso si erogano sedute /incontri di mediazione (durata: 1,30 circa) secondo un percorso di 10-13 sedute (due mesi circa) a coppia .
Dopo aver preso visione delle varie realtà di “doposcuola” e delle varie offerte del settore in Milano e Provincia ho elaborato questo progetto che vuole quindi proporsi come un “doposcuola” che però oltre a evocare tradizionalmente la caratteristica di “luogo assistito” dove gli adolescenti possano studiare vuole anche porsi con qualche peculiarità che faccia la differenza rispetto alla tradizione , ossia : un posto in cui i ragazzi si sentano valorizzati come individui , motivati a migliorare le prestazioni richieste dalla scuola, tramite l’attrattiva dello “studiare insieme” , una pratica oggi sempre più ridotta rispetto ad un tempo e che può invece costituire una modalità vincente nel gruppo dei pari degli studenti adolescenti che possono apprendere come studiare insieme in modo più stimolante e coinvolgente .
Lo scenario è chiaramente quello di sviluppare processi di inclusione attiva sociale anche di quei ragazzi che presentano difficoltà di apprendimento scolastico e nella possibilità di dar loro e alle famiglie un sostegno concreto.
All’interno di questo progetto sarà possibile prevedere quindi un aiuto e un sostegno alla genitorialità a 360 gradi anche attraverso uno “spazio di ascolto e composizione dei conflitti genitori-figli e di mediazione familiare”.
Ecco il link del sito dedicato: http://progettosafstudioaiutofamiglie.jimdo.com/
INFO CONTATTI: Stefania Cavallo
392/1316509 Spazio di Mediazione Familiare e di Ascolto - Formazione e avvio di Gruppi di Auto-Mutuo-Aiuto - Basiano MI
Blog: www.stefaniacavallo.wordpress.com (in tema di precarietà , lavoro e sociale : Lavoratori Acrobati)
www.steficavallo.wordpress.com (in tema di Infanzia, mediazione familiare, comunicazione genitori-figli e società : I bambini ci guardano)
http://baritonominocavallo.jimdo.com (in tema di importanza delle proprie radici e sulla memoria dei propri antenati : memoriale "lirico" di mio nonno e famiglia)
Sito: www.stefaniacavallo.jimdo.com ; http://stefaniacavallo.oneminutesite.it/chi_siamo.html (professione e attività culturali)
https://steficavallo.wordpress.com/2015/09/17/iniziative-e-diritti-dei-bambini-2015/
PROMO PROGETTO
GENITORI EQUILIBRISTI
La mia proposta come genitore “equilibrista” è proprio questa di incentivare e rimettere in circolo l’ascolto attento e partecipe verso i nostri figli e cercare di stabilire un dialogo aperto,
autentico e interessato per capirli a fondo, senza delegare questi pochi strumenti educativi ad altri , siano educatori o insegnanti o psicologi vari. E’ il caso che ogni genitore cominci a
ri-appropriarsi di queste semplici leve comunicative ed educative che caratterizzano i cosiddetti fondamentali del mestiere del genitore.
https://www.facebook.com/stefania.cavallo.127/videos/vb.1493472454/10207704461438229/?type=2&theater
Sito del PROGETTO S.A.F. STUDIO AIUTO FAMIGLIE che ha partecipato al BANDO CHE-FARE 2015 :
EVENTI E PROGETTI
LE MIE INIZIATIVE
Ecco le mie iniziative organizzate e proponibili sempre durante l’anno , ove vi sia interesse sui temi proposti.
Ringrazio in anticipo per poterle segnalare e far conoscere .
Stefania Cavallo
392/1316509
Conferenza “Genitori equilibristi : ascolto e dialogo con i figli”
L’educazione non avviene fuori la relazione.
Si costruisce al suo interno e in tutto quello che viene messo in comune
In questi anni mi sono spesso occupata di genitorialità , di tematiche legate alla comunicazione genitori-figli , di genitori felicemente uniti in matrimonio e di genitori separati o singoli o “singolari” e ho raccolto diverse testimonianze .
Ho pensato che potesse avere un senso riordinare il tutto secondo uno schema mentale che fosse soprattutto “racconto e testimonianza” , al di là di tanta teoria che in qualche modo, superata una prima alfabetizzazione sul tema, necessita soprattutto di pratiche e di percorsi possibili di genitorialità a cui ispirarsi e su cui riflettere.
In questo mio nuovo contributo si parlerà di “genitori equilibristi” nel senso proprio legato ad uno scenario ricco di acrobazie che troviamo nel quotidiano , aiutati anche dai fatti di cronaca e dall’affanno nel conciliare impegni lavorativi con impegni familiari e di cura .
Appunto si parla di “genitori efficaci”, di “genitori singolari”, di “genitori mediatori” , di “genitori competenti” e così via , tuttavia mi sembra proprio che quella di “genitori acrobati” o “genitori equilibristi” dia meglio l’idea di un ruolo molto dinamico , in continua evoluzione e cambiamento.
I “buoni maestri” sono sempre meno e forse non riusciamo più a riconoscerli nemmeno nei nostri insegnanti , nei nostri genitori o negli adulti di riferimento.
Camminamici 2015 Unendo il movimento del corpo a quello dei pensieri
Un’iniziativa pratica per sensibilizzare al sentimento dell’amicizia in ambito scolastico
e rivolta agli studenti delle scuole secondarie
In questi anni, mi sono resa conto che non sempre la scuola riesce a far fronte alle tante problematiche sociali ed educative che vivono le famiglie e i nostri giovani , in particolari in età adolescenziale . Allora parlando con amiche e parlando di quest’età così particolare per chi ha i figli in questa fascia , mi sono posta l’interrogativo “cosa possiamo fare noi genitori per far capire che concretamente ci siamo e vogliamo aiutare i nostri ragazzi a vivere in una società in cui la relazione autentica umana è più importante di ogni altra cosa …in qualche modo come possiamo portar “fuori “ casa questi ragazzi da questo continuo rifugiarsi in un proprio mondo virtuale in cui la distanza con gli adulti e il mondo reale è sempre più ampia e inquietante, se pensiamo al cyberbullismo o alle net-dipendenze ? “.
Ecco la risposta mi è arrivata e poi ho messo in piedi il tutto: la CAMMINAMICI 2015 .
In attesa di diversi sponsor per pubblicare la locandina completa e contestualizzare meglio l’iniziativa nell’ambito di chi vorrà sostenerla
MUTUALITA’ SOCIALE OGGI E IL FACILITATORE NELLA RELAZIONE D’AIUTO
Due più due non fa semplicemente quattro ma molto di più!
Esperienze di “mutuo soccorso” che si realizzano grazie al singolo contributo o attraverso gruppi di persone , possono fare il salto verso le Istituzioni e diventare più operative , acquistare così un’efficacia maggiore e capillare , iniziando a pensare che dei “percorsi culturali” sono possibili in questo ambito e che bisogna investire nella possibilità di un cambiamento culturale della società, con uno sguardo al concetto di servizi sociali e di aiuto alle persone che superi il tradizionale assistenzialismo . Questo ultimo incontro di chiusura del ciclo sarà un’occasione per l’autrice di presentare il suo penultimo libro “Istruzioni per l’uso anti-crisi e Mutuo Aiuto”.
Anche su Facebook : https://www.facebook.com/stefania.cavallo.127
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